Stelio Giorgi, il fondatore
L’edizione 2009 del libro fotografico Amando Cattolica, ha ospitato uno spazio dedicato al Garage Internazionale, con una bella intervista a Stelio Giorgi, realizzata dal giornalista del Resto del Carlino Luca Pizzagalli. Non soltanto il racconto di una vita professionale dedicata alle auto, ma anche la descrizione di un mondo sospeso tra passato, presente e futuro che si evolve nella tecnologia e nelle persone, mantenendo al centro la passione e la professionalità che da sempre sono legate al marchio del Garage Internazionale.
I motori come strumenti musicali, la vita come lavoro, Stelio Giorgi, la moglie ed i suoi figli.
Potrebbe essere il titolo di un film ma è tutto vero.
Ha imparato tutto sulle auto e sulle loro potenzialità meccaniche direttamente sul campo, lavorando e lavorando ancora. Ma la sua storia parte da lontano. “Cominciai a lavorare già a 14 anni – spiega – dopo la morte di mio padre, tornato dal Venezuela dove si era recato per cercare fortuna, la mamma dovette provvedere subito a tutta la famiglia e da sola non ce l’avrebbe mai fatta. Così noi, sei fratelli, le demmo una mano. Io mi trasferii a Ravenna con mia sorella Pia e lì cominciai a lavorare per l’officina Lancia dove appresi tutti i trucchi del mestiere e subito fui ben voluto da tutti“.
Quindi tornò a casa (fine anni ’60), a Cattolica, e divenne grande collaboratore e amico di Lino Pazzaglini, titolare di una delle più importanti officine dell’epoca. Sino a quando a 24 anni decise di intraprendere la propria strada. “A quel punto aprii – dice Stelio Giorgi – la mia prima officina in via Saffi a Cattolica a fianco della rocca malatestiana nel centro storico, quindi mi trasferii a Gabicce in via Della Vittoria ed infine in via Romagna sempre a Gabicce dove a fine anni ’70 inizio anche a rivendere le auto“.
Una volta il bravo meccanico dipendeva tutto dal suo orecchio, dalla capacità di entrare in sintonia con il motore. Io aprivo, smontavo e rimontavo i motori sino alle 2-3 di notte. Oggi un motore che non va si cambia per intero punto e basta”. E’ chiaro che anche in questi passaggi si può intuire l’arte del vero artigiano, colui che con le sue mani crea e ricrea dove altri non sanno arrivare. La passione per le auto lo ha portato a non dormirci le notti a volte.
“Ancora ricordo – prosegue – una Mercedes a 8 cilindri. Nessuno riusciva a capire il suo difetto. Ed all’inizio neppure io. Andai a dormire stremato una notte all’una. Mi sognai il motore e trovai nel sonno il rimedio. La mattina dopo alle 6,30 mi recai di corsa in officina e arrivai alla soluzione come mi aveva predetto il sogno. Anche in quel caso provai una soddisfazione incredibile“.
Stelio Giorgi è stato un imprenditore affermato ha ampliato il suo punto vendita e la sua officina che si chiama “Garage Internazionale” in via Respighi 1, nella zona artigianale di Cattolica. Ci lavorano tutti e tre i suoi figli (Andrea, Marco, Chiara) e la moglie Caterina che da sempre con entusiasmo, passione per i motori e forza morale, è stata la spalla insostituibile di Stelio Giorgi.
“Ancora ricordo mia madre che voleva che facessi il falegname – sorride – io lavoravo invece tutto il giorno in officina da un mio amico meccanico poi andavo da un falegname mi sporcavo di polvere e segatura e me ne tornavo a casa da mia madre, Quand’ero giovane ero un bel mattacchione…“. La passione per i motori che cantavano ha fatto della sua vita una bella sinfonia di pistoni e cilindri.
Grazie Babbo!
Ma la sua grande passione restarono le riparazioni ed i motori: “Per me capire il guasto, trovarlo e ripararlo era una soddisfazione incredibile – racconta – era come capire uno strumento, quando il motore cantava armonicamente era il massimo…”. Poi le auto sono cambiate, sono diventate più sofisticate, sono arrivate l’elettronica, il computer. “Oggi non è più come allora – racconta Giorgi – oggi il guasto lo trova il computer e tutto si sistema in un attimo.
Ma la sua grande passione restarono le riparazioni ed i motori: “Per me capire il guasto, trovarlo e ripararlo era una soddisfazione incredibile – racconta – era come capire uno strumento, quando il motore cantava armonicamente era il massimo…”. Poi le auto sono cambiate, sono diventate più sofisticate, sono arrivate l’elettronica, il computer. “Oggi non è più come allora – racconta Giorgi – oggi il guasto lo trova il computer e tutto si sistema in un attimo.